IL NOVECENTO: L'ESPERIENZA DELL'ARTE ITALIANA ATTRAVERSO LA GRANDE GUERRA
Il poterci avvalere di documenti originali e di molte sculture provenienti dallo studio-laboratorio romano di un artista del '900 attivo tra le due guerre ha permesso di catalogare e di poter studiare e poi restaurare come Tutor all'UNITUS le opere di un artista del '900 attivo tra le due guerre, ma misconosciuto:
Giuseppe Martini (Osimo 1897- Roma 1984)
L'occasione ad Osimo del Convegno il 4 novembre 2010 e della mostra dal 27/11/2010 al 27/02/2011, con eventi collaterali, ha permesso di conoscere il laboratorio di uno scultore del 1900 e di esporre alcune opere dell'artista restaurate dalla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'UNITUS.
Ha consentito l'approfondimento della conoscenza di Giuseppe Martini scultore e degli artisti che hanno frequentato il suo laboratorio romano, i monumenti eretti le tecniche ed i materiali adoperati all'epoca, lo studio degli stessi come simboli storici dell'epoca.
Allo scopo anche di trasmettere ai giovani l'importanza del periodo storico che l'Italia ha vissuto tra le due guerre sotto il profilo antropologico-artistico-culturale-militare e sopratutto didattico.
Hanno aderito al progetto:
Il Convegno, si è svolto ad Osimo il 4 novembre 2010, giorno dell’Unità Nazionale, giornata delle Forze Armate, Anniversario della Battaglia di Vittorio Veneto.
“Il 4 novembre 1918 terminava la prima guerra mondiale. Con l’entrata delle truppe italiane vittoriose a Trento e Trieste, dopo quasi tre anni e mezzo di combattimenti, si concludeva quella che allora venne definita la “Grande Guerra” e si completava il processo di unificazione nazionale. Tre anni dopo, il 4 novembre 1921, l’Italia si stringeva attorno alla figura del “Milite ignoto”, un soldato senza nome per quella che rappresentò la prima forma di elaborazione del lutto personale e collettivo e, soprattutto, un simbolo di identità collettiva e di unione. Ecco perché il 4 novembre si celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.
La “Grande Guerra” vide 650.000 caduti, 947.000 feriti e 600.000 dispersi.
Di fronte a tanta morte e dolore credo che la ricorrenza ci debba far riflettere privilegiando, i temi della pace, della concordia tra i popoli e della brutalità della guerra.”………
…….Questa ricorrenza densa di significati, deve rinnovare in tutti noi l’ammirazione e la
gratitudine, verso i caduti di tutte le guerre. Il ricordo del sacrificio di questi giovani concittadini ci consente di apprezzare, oggi, il valore della pace e del dialogo tra culture per la
soluzione di ogni conflitto.”
Paola Andreoni capogruppo PD Osimo